Tutto iniziò nell’anno 1844, lo zar Nicola I e sua moglie Alessandrina Feordorvna furono così contenti di soggiornare a Napoli che omaggiarono a Ferdinando II i due cavalli di bronzo che adornarono prima l’ingresso dei giardini reali e poi lo spazio antistante il Maschio Angioino.
I napoletani, per l’omaggio ricevuto, si inventarono la pizza “Cosacca” che è un misto tra la Margherita e la Marinara, con il formaggio al posto della mozzarella.
I sovrani dell’est apprezzarono particolarmente questa innovazione culinaria e le voci giunsero anche al di fuori della Reggia di Caserta, così i pizzaioli, per onorare i nuovi “amici”, chiamarono questa nuova pizza “La cosacca”.
Vorrei ricordarvi che fino ad allora si preparavano solo 3 pizze, la marinara, la Margherita (spesso leggiamo errori nella storicità dove viene dedicata alla Regina d’Italia, ma che in realtà era già esistente) ed il calzone, come scrive Francesco de Bourcard in un documento di metà ‘800 in cui spiega questo alimento.
La pizza sconosciuta ai reali era fatta con gli “scarti” delle altre sopracitate ed era quella che mangiavano i pizzaioli a fine turno, perché restavano del pomodoro, dell’origano, del basilico e del formaggio, mentre il latticino nobile finiva.